Giù le mani dal nostro TFR

Data:
11 Dicembre 2023

SINDACATO GENERALE DI BASE – SGB
GIU’ LE MANI DAL NOSTRO TFR!
IL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO È DEI LAVORATORI E NON SINDACATI!
Il giorno prima dello sciopero nella Scuola del 17 novembre, uno sciopero teoricamente a difesa di salari e pensioni, Cgil e Uil,
insieme a Cisl, Confsal, Snals, Gilda ed altri, hanno firmato all’Aran l’accordo per scippare il TFR ai Lavoratori della Scuola,
come si sta già procedendo anche nel resto del Pubblico Impiego. Nelle stesse ore in cui Landini blaterava in TV contro Salvini
sulla democrazia sindacale e sulle libertà di scelta dei lavoratori, la CGIL firmava un accordo col governo sul silenzio assenso
secondo cui, se il lavoratore della scuola (docente, ATA o educatore) assunto a partire dal 2019 non comunica formalmente la
volontà di mantenere il suo TFR all’Inps arriva lo scippo e se lo ritrova irreversibilmente trasferito nel fondo pensione Espero
gestito da Cgil Cisl Uil & C sui mercati finanziari. Il diritto al ripensamento durerà solo 30 giorni e non è ancora del tutto
chiaro attraverso quali canali informatici sarà trasmessa la proposta ai lavoratori, lo ripetiamo, assunti a partire dal 2019 e
prima dell’Accordo del 16 novembre, “nell’ottica di favorire scelte consapevoli ed informate sulla previdenza
complementare”. Vale la pena di evidenziare che quest’operazione avviene a soli pochi mesi dalla pubblicazione della
Relazione annuale della COVIP dalla quale si apprende che il 2022 è stato l’anno nero dei rendimenti dei fondi pensione
con perdite che hanno anche raggiunto il 12,5%. E nemmeno viene ricordato ai lavoratori che il Fondo non viene
rivalutato rispetto all’inflazione. Pertanto, soprattutto in una fase in cui si combinano inflazione e recessione, l’adesione al
Fondo è un bidone la cui pericolosità aumenta all’aumentare degli anni di lavoro che i docenti e gli ATA hanno ancora da
espletare. Nel testo si legge anche che le parti sono “concordi nel valutare l’estensione delle disposizioni del presente
accordo relative all’adesione mediante silenzio-assenso anche al personale a tempo determinato”. Lo scippo del TFR
riguarderà, al momento, i lavoratori assunti nella scuola negli ultimi quattro anni ma è del tutto evidente che la volontà
governativa è quella di imporre a tutti i docenti e ATA la consegna del proprio TFR a CGIL, CISL, UIL e soci. E tutto questo
per alimentare una delle più grandi mangiatoie gestite dai sindacati!
Per queste ragioni bisogna dire no!
Secondo noi di SGB, non è un caso se a tutt’oggi, oltre il 90 % dei lavoratori del comparto Scuola non ha aderito al Fondo
Espero nonostante la massiccia ed ininterrotta campagna pubblicitaria portata avanti dai sindacati a partire dal lontano 2006,
anno dell’attivazione del Fondo. CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA e ANP hanno usato, in questi 17 anni, milioni di ore di
assemblee sindacali nel disperato tentativo di vendere questo fallimentare prodotto finanziario e sono riusciti a convincere
meno del 10 % della categoria. Il 16 novembre 2023, preso atto che 9 lavoratori su 10, se si trovano nella condizione di
decidere liberamente, preferiscono lasciare il proprio TFR all’INPS e non nelle loro mani, i sindacati si sono accordati con il
governo per l’introduzione del silenzio assenso. Noi di SGB non ci meravigliamo più di nulla poiché, da decenni, questi
sindacati parlano di lavoro povero ma sono proprio i loro contratti collettivi che hanno reso l’Italia il Paese con i salari reali
più bassi d’Europa, parlano di diritto alla mobilità e firmano contratti che implementano i vincoli per i docenti, parlano di
Brunetta ma erano a cena a casa sua qualche sera prima che ridiventasse Ministro della Funzione Pubblica, parlano di
pensioni pubbliche, ma dal 1995 ne accompagnano smantellamento e privatizzazione, parlano persino di democrazia
sindacale e diritto di sciopero, inscenando un finto scontro con Salvini, ma omettono di dire che il “Garante” sullo sciopero
applica le regole che loro stessi hanno reclamato contro i sindacati di base.
Non c’è dunque da meravigliarsi se pure ad uno sciopero che si preannunciava importante nella Scuola, quello del 17
novembre 2023, si è registrato un tasso di adesione che non è andato oltre il 6,5 % nonostante fosse stato appunto proclamato
da sindacati c.d. “maggiormente rappresentativi”.
Non è tempo di essere passivi, passa dalla tua parte, se sei stato assunto a partire dal 2019, rivolgiti a SGB per formalizzare

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Ultimo aggiornamento

11 Dicembre 2023, 08:10

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